Piave Servizi è al lavoro per salvaguardare le fonti di Vittorio Veneto. L’incarico, nelle scorse settimane, è stato affidato allo studio di geologia Nuova Agepi di San Vendemiano, che, in associazione temporanea con l’Università di Padova, si occuperà di realizzare uno studio sulla protezione delle preziose risorse idriche in Val Lapisina, che attualmente garantiscono circa il 65 percento dell’acqua a disposizione del territorio. L’indagine comincerà sul campo nelle prossime settimane, non appena definito il documento programmatico che guiderà l’intervento.

“Questa iniziativa, non rientrando nella nostra attività quotidiana, descrive esattamente il forte legame di Piave Servizi con il territorio: investire in azioni come queste, dal grande valore ambientale, significa investire sul futuro. Non possiamo cullarci sulla qualità dell’acqua della Val Lapisina, infatti, piuttosto dobbiamo lavorare per assicurarla anche un domani –spiega Alessandro Bonet presidente dell’utility (nella foto)–. Definiamo questa operazione con lungimiranza, per vagliare nel dettaglio le fonti di pericolo, che un giorno potrebbero generare inquinamento sotterraneo intaccando le sorgenti”.

Gli obiettivi dello studio, per un investimento di 50 mila euro, varieranno a seconda dei punti di approvvigionamento analizzati: i pozzi e le sorgenti di fondovalle, in comunicazione diretta con il lago di Santa Croce, il lago Morto, il lago del Restello e il lago di Negrisiola, e le sorgenti montane, alimentate dalla circolazione idrica sotterranea sul Visentin e sul Cansiglio.

Per quanto riguarda i primi, lo scopo primario dello studio sarà quello di realizzare una carta del rischio di contaminazione. Nel caso delle sorgenti montane, invece, l’obiettivo sarà di tipo conoscitivo, per individuare i meccanismi di alimentazione di ciascuna sorgente e delimitarne il potenziale bacino di afferenza.

“Lo studio ci permetterà di prendere piena consapevolezza della quantità e della qualità eccellente delle acque di falda della Val Lapisina, individuando gli interventi da eseguire per diminuire l’eventuale impatto dei centri di pericolo: sversamenti di gasolio provenienti da cisterne interrate nei centri abitati, ad esempio, oppure lo scarico di acque meteoriche non trattate in arrivo dal vicino viadotto -entra nel merito Carlo Pesce direttore generale di Piave Servizi–. Risvolti pratici conseguenti all’indagine, ad esempio, potrebbero essere lo spostamento di alcune linee di fognatura, oppure il riconoscimento di contributi a privati per la realizzazione di determinati interventi per scongiurare verosimili scenari di rischio”.

“La messa in sicurezza delle fonti d’acqua potabile è un argomento posto dalla nostra amministrazione fin dall’inizio del mandato. Ci fu anche una successiva lettera scaturita da una richiesta del nostro consiglio comunale che ci appoggiò nell’azione già intrapresa di agire sul nostro territorio al fine di preservarne le risorse idriche –commenta Antonio Miatto sindaco di Vittorio Veneto-. Con soddisfazione vediamo oggi che Piave Servizi si è impegnata a fondo sul tema e con metodo scientifico si appresta ad applicare le migliori pratiche di prevenzione da inquinamenti poco probabili, ma sempre in agguato per le decine di milioni di metri cubi di acqua di gran qualità che la nostra Val Lapisina dona annualmente a decine di Comuni. Ringrazio Piave Servizi per la sua grande cura nel farlo”.