100.000 ettari di vigneto dei quali oltre l’80 per cento è a Denominazione, quindi di alta qualità. Puntuali come ogni anno, poco prima di Natale, arrivano i tanto attesi dati ufficiali definitivi dell’ultima vendemmia nel Veneto. A fornirli è stata questa mattina la Regione con il team del Trittico Vitivinicolo, costituito da Veneto Agricoltura e Avepa, in occasione dell’ormai “storico” focus di fine anno (svoltosi online causa pandemia) durante il quale è stato fatto anche il punto sull’export di vino veneto e l’andamento dei mercati internazionali.

Vediamo com’è andata in termini numerici la vendemmia 2021, ricordando che le slide presentate durante il focus dai tecnici regionali sono disponibili su internet e che la registrazione dell’incontro è presente sulla pagina Facebook di Veneto Agricoltura.

I quintali di uva raccolta quest’anno nella nostra regione – hanno ricordato Luca Furegon di Avepa e Nicola Barasciutti della Direzione Agroalimentare della Regione del Veneto – sono stati poco più di 14 milioni, per l’esattezza 14,008 contro i 14,039 del 2020 (-0,22%) e i 13,159 del 2019 (+6,45%). Più in dettaglio, sono ben 11,415 i milioni di quintali di uva a Denominazione d’Origine (+14,88% rispetto al 2020) di cui 9,959 milioni di quintali di uva DOC (+15,68%) e 1,455 milioni DOCG (+9,68%), a conferma dell’altissima qualità complessivamente raggiunta dal vigneto veneto.

Sono invece 11.746.774 gli ettolitri di vino prodotto nel 2021 nel Veneto, di cui il 71% DOC, il 10,44% DOCG e il 14,93% IGT, ovvero la quasi totalità della produzione regionale. Anche l’export di vino veneto sta andando a gonfie vele, visto che nei soli primi 9 mesi del 2021 le esportazioni hanno sfiorato 1,8 miliardi di euro, un valore addirittura superiore di quello registrato nell’intero 2019.

“Dal futuro incerto possono nascere straordinarie opportunità”. E’ questo il messaggio lanciato stamattina dall’Assessore regionale all’Agricoltura del Veneto, Federico Caner. “Negli ultimi due anni abbiamo assistito a una forte alterazione delle dinamiche domanda-offerta del settore vino. Oltre ad una sofferenza immediata, l’effetto più negativo è stata l’impossibilità di programmazione sul medio e lungo termine. Gli operatori hanno però dimostrato una grande capacità di adattamento alle mutate condizioni economiche e di mercato, dando prova di “resilienza”, anche mantenendo una corretta gestione dei volumi e delle richieste, concorrendo ad eliminare fenomeni speculativi e di riduzione della qualità del prodotto”.

“Per affrontare le sfide del futuro – ha continuato Caner – in un settore strategico per il Veneto come quello del sistema vitivinicolo serve un pensiero globale: isolamento e indipendenza non pagano. Al contrario è necessario fare squadra tra i diversi elementi della filiera perché tutte le componenti possano essere riconosciute, attraverso un’equa distribuzione del valore aggiunto. Non dobbiamo avere paura di puntare in alto. Per raggiungere importanti obiettivi – ha chiuso l’Assessore – servirà puntare sul capitale umano, investendo in formazione e informazione, sulla comunicazione delle nostre produzioni, che sono il nostro primo biglietto da visita e dovremo continuare a mantenere elevata l’attenzione al territorio e alla sua sostenibilità”.

Tornando alla vendemmia 2021, anche quest’anno il Prosecco DOC ha fatto la parte del leone con una produzione di 5,285 milioni di quintali di uva su una superficie di quasi 29.839 ettari; segue distanziato il delle Venezie con 1,455 milioni di quintali di uva raccolta su una superficie di 10.453 ettari. Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG raggiunge invece 1,126 milioni di quintali (8.688 ettari), mentre il Valpolicella gli 838 mila quintali (8.572 ettari). Poi via via tutti gli altri vitigni tra cui il Soave (669 mila quintali; 5.277 ettari), il Venezia (378 mila quintali; 2.869 ettari), il Garda (345 mila quintali; 1.385 ettari), ecc.

Come accennato, l’export di vino veneto sta viaggiando su binari quasi sconosciuti alle altre Regioni italiane. Francesco Alberti del Sistema Statisto Regionale e Gianni Bruno, Direttore di Vinitaly di VeronaFiere, hanno rimarcato la straordinaria performance raggiunta nel periodo gennaio-settembre 2021 dal vino veneto: il valore dell’export è stato di 1,786 miliardi di euro, superiore di quello di Piemonte e Toscana messe assieme.