Nottata impegnativa per le squadre di Piave Servizi quella tra venerdì e sabato scorsi quando sono state impegnate nella riparazione della storica condotta principale che scende da San Martino di Colle Umberto per servire parte del territorio coneglianese, fino a Fontanelle.

La perdita era stata individuata al mattino. Nel pomeriggio, verificata la portata del guasto, impossibile da riparare senza sospendere il servizio per i cittadini, il gestore idrico ha deciso di rimandare l’intervento alla notte seguente, con l’obiettivo di ridurre al minimo i disagi percepiti dalle circa 6 mila utenze interessate dal guasto (approssimativamente, 10 mila persone).

L’acqua è stata chiusa gradualmente a partire dalle 22,30. I disagi, tra interruzioni del servizio e cali di pressione, avrebbero interessato in particolare il Comune di Mareno di Piave, Vazzola e le frazioni a sud di San Vendemiano. All’origine del guasto ci sarebbe la vetustà della condotta. La normalità del servizio, attesi i consueti tempi tecnici di rilascio dell’acqua, è stata ripristinata intorno alle 5 del mattino. Non si escludono, in questi giorni, eventuali piccoli guasti collaterali, comunque limitati a linee minori.

“Conosciamo i problemi che interessano questa storica adduttrice. Le tubazioni sono troppo piccole e non consentono il risanamento in kevlar, come nel caso della dorsale di Conegliano, cantiere di prossima ultimazione –ha spiegato Alessandro Bonet presidente di Piave Servizi–. Nel caso specifico, il progetto di recupero è già sul tavolo e consisterà nella completa sostituzione del tratto che da San Martino di Colle Umberto collega San Fior, in direzione Vazzola e Codognè. Con questo intervento, taglieremo il territorio di San Fior, per servire direttamente i Comuni a valle”.

“Ringrazio le quattro squadre che hanno lavorato incessantemente fino all’alba per ripristinare il servizio –ha aggiunto il presidente Bone–. Comprendiamo il disagio dei cittadini e li ringraziamo per la comprensione. Sospendere l’erogazione dell’acqua in orario di punta, avrebbe causato disagi estremi per la popolazione. Lavorando in notturna, invece, siamo riusciti a limitare la percezione del problema, assicurando un risveglio sereno ai residenti”.