Nella mattinata di oggi è stato presentato il 18° Rapporto Audimob sulla mobilità degli istaliani, curato dall’Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti (ISFORT) in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economnia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e con il contributo scientifico di ASSTRA Associazione Trasporti e dell’Agenzia Confederale dei Trasporti e Servizi (AGEN).

Nell’occasione un ampio commento è stato rilasciato da Giuseppina Gualtieri vicepresidente di ASSTRA Associazioni Trasporti (nella foto), che ha evidenziato, in particolare, la necessità di politiche a sostegno delle istituzioni e delle aziende per la messa a terra dei prpogetti del PNRR, di misure interdittive e di “spinta gentile” per arginare l’uso dell’auto privata, nonché della riforma del trasporto pubblico locale, da attuarsi con le regole europee sulla concorrenza che non distinguono tra proprietà pubblica e privata. Riportimao di seguito il commento della Gualtieri.

I dati del 18° rapporto Audimob certificano la riduzione di passeggeri e dei ricavi da traffico che il sistema delle aziende del TPL associate in ASSTRA ha sentito sulla propria pelle per tutto il 2020. Quanto ai primi 2 quadrimestri del 2021, è sotto gli occhi di tutti il ricorso all’auto privata, che è tornato a livelli pre-covid, come risposta alla domanda di mobilità e il permanere di dati ancora critici nella domanda di trasporto pubblico.

Sono evidenze che impongono una riflessione sia per lo spostamento modale verso l’auto privata sia per gli scenari che devono essere studiati in relazione allo sviluppo di nuove tecnologie e ai bisogni di mobilità emergenti dalla società e dei territori. Se per molti italiani, dopo l’emergenza, la risposta più facile è stata riprendere l’auto, ora è indilazionabile che si intervenga con politiche che incentivino gli investimenti “green” e soprattutto sostengano le istituzioni e le imprese del TPL impegnate in questo sforzo, con l’obiettivo di far ripartire la domanda. Le aziende di TPL, operative in virtù di contratti di servizio, hanno il ruolo di mettere effettivamente a terra gli investimenti e i progetti del PNRR relativi al trasporto pubblico e per questa ragione si devono creare le condizioni operative.

L’esperienza di questi due anni testimonia il ruolo cruciale della mobilità e del trasporto pubblico nella vita di tutti e rende evidente come la percezione del TPL, quale settore marginale tra i servizi pubblici, sia falsa. E’ una visione datata e distorta anche per la magnitudine dei finanziamenti originati dal PNRR che genereranno un nuovo assetto per la mobilità, a partire dal tema tecnologico. Per cambiare le abitudini dei cittadini dobbiamo lavorare tutti insieme, ognuno nel proprio ruolo, e promuovere una pluralità di politiche interdittive alle quali si aggiungono quelle di “spinta gentile” cui faceva riferimento il Ministro Giovannini. E’ inoltre necessario intervenire per rassicurare i cittadini su quanto siano sicuri i mezzi di trasporto pubblico, in virtù delle evidenze scientifiche, non delle opinioni.

Quanto al tema della concorrenza è infine necessario ricordare come il TPL operi in un contesto europeo dove esiste un regolamento comunitario che stabilisce delle regole che non fanno distinzione in merito alla natura proprietaria delle imprese: l’unica differenza è come è regolato il settore. E’ quindi essenziale muoverci in questo contesto normativo. Come associazione pensiamo quindi che sia fondamentale lavorare ad una riforma del settore che tenga nella debita considerazione la specificità del settore garantendo coerenza nella regolazione di un comparto industriale a tutti gli effetti. In tal senso l’associazione ha già fornito il proprio contributo tecnico nelle varie sedi istituzionali.

Il rapporto sul sito ISFORT