Avviare un dialogo tra Governo, multiutilities, cooperative sociali di inserimento lavorativo e parti sociali per pianificare un futuro fondato su presupposti di equità e giustizia ambientale, economica e sociale: queste le finalità alla base della ricerca scientifica condotta dalla Rete 14 Luglio, in collaborazione con Microcosmos e Indica, i cui risultati sono stati presentati durante la tavola rotonda dal titolo Prove d’orchestra – Alla ricerca di nuove armonie svoltasi ieri a Ecomondo – The Green Technology EXPO nello stand Utilitalia, la federazione nazionale che riunisce aziende pubbliche italiane operanti nei servizi pubblici idrici, ambientali ed energetici e della quale Confservizi Veneto è espressione regionale.

Obiettivo della ricerca è stimare l’impatto sociale generato dalle cooperative sul territorio in cui operano utilizzando uno strumento di misura che suggerisca le azioni utili al miglioramento delle loro performance e che permetta di poter continuare a stimarne gli effetti nel tempo. Tale lavoro, parte di un processo in divenire, ha messo in luce la qualità del lavoro svolto dalle cooperative aderenti alla Rete.

Da evidenziare che in termini di produzione le cooperative della Rete producono mediamente 7,4mln di euro, circa 9 volte più di un’impresa dello stesso settore ambientale che mediamente produce 837.000 euro.

Le cooperative ambientali della Rete impiegano mediamente 223 addetti, 21 volte più di quanto non facciano le imprese ambientali italiane che ne occupano mediamente 10,6. Oltre ciò, l’89,8% è assunto con contratto a tempo indeterminato, il 12,4% è straniero e più del 30% del totale dei lavoratori sono soggetti svantaggiati.

La Rete 14 Luglio, nata nel 2016, è composta da 22 cooperative sociali di inserimento lavorativo operanti nei servizi ambientali presenti in 7 regioni d’Italia con più di 4900 lavoratori di cui 1500 soggetti svantaggiati (più del 30% del totale soci-lavoratori).

“L’obiettivo primo di questo lavoro di ricerca è quello di rappresentare l’impatto delle cooperative sociali sui territori in cui operano cercando di stimare il contributo che offrono allo sviluppo “buono” delle realtà in cui sono presenti -ha commenta Potito Ammirati presidente della Rete 14 Luglio-. Si tratta di un lavoro in divenire, mai realizzato prima in Italia che segna l’anno zero della misurazione dell’impatto del nostro lavoro per le città. Tale ricerca è uno strumento che permette di valutare non solo il punto d’arrivo, ma suggerisce una linea di azione per migliorare le performance future e stimarne gli effetti”.

“La collaborazione tra le aziende dei servizi pubblici e le cooperative sociali di inserimento lavorativo –ha dichiarato Filippo Brandolini vicepresidente vicario di Utilitalia– prosegue da molti anni in maniera proficua lungo due direttrici: quella della sostenibilità ambientale e quella dell’inclusione sociale. Si tratta di un rapporto destinato a svilupparsi ulteriormente nel prossimo futuro, in particolar modo in alcuni servizi specifici del settore di igiene urbana e rifiuti collegati agli obiettivi nazionali ed europei dell’economia circolare, come quelli del riciclo e del riuso”.

“Le cooperative ambientali d’inserimento lavorativo -ha dichiarato Giorgio Zampetti direttore generale di Legambiente-  hanno un grandissimo impatto in termini di occupazione e d’inclusione sociale dei soggetti più svantaggiati, e spesso coniugano perfettamente azioni a forte valenza ambientale e sociale, come nelle esperienze di economia circolare. In particolare di riuso e riutilizzo. Da qui nasce la nostra azione comune per la valutazione del regolamento per la preparazione al riuso. Un lavoro che abbiamo effettuato insieme alla Rete 14 luglio e che abbiamo inviato al MITE, alla direzione competente. La filiera del riutilizzo e del riuso è fondamentale per la prevenzione dei rifiuti. Si va inoltre sempre più affermando quale comparto ad alta intensità di manodopera e siamo fiduciosi che il regolamento in questione possa favorirne un maggiore sviluppo. A partire da migliori e più durature condizioni d’impiego per gli operatori del settore”.

All’incontro, moderato da Francesco Loiacono direttore Nuova Ecologia, sono intervenuti il Andrea Orlando ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Don Luigi Ciotti fondatore del Gruppo Abele e Libera, Chiara Braga deputata Commissione Ambientale, Tania Scacchetti segretaria confederale CGIL, Potito Ammirati presidente Rete 14 Luglio e Cooperativa Sociale Arcobaleno,  Giovanni Iozzi rappresentante Rete 14 Luglio, Filippo Brandolini vicepresidente vicario Utilitalia e Giorgio Zampetti direttore Generale Legambiente.

La Rete 14 Luglio è una realtà nata nel 2016 con l’obiettivo di riaffermare i valori costitutivi e fondanti della cooperazione sociale. Riflettere e reagire, in modo propositivo, sugli effetti negativi dei numerosi episodi di cronaca che hanno minato i valori e la credibilità delle cooperative sociali, collante di una società e di un modo di essere impresa che si vuole civile ed inclusiva. Da qui la volontà di dare vita ad un percorso con l’esito finale di riconoscersi in un codice condiviso di principi e valori, per porsi quali interlocutori propositivi ed organizzati verso le istituzioni, i privati e i grandi player nazionali. Le 22 cooperative aderenti alla Rete 14 Luglio, provenienti da 7 regioni d’Italia, muovono complessivamente circa 162 milioni di euro di fatturato e oltre 4900 operatori, di cui più del 30% composto da soggetti svantaggiati.

Il video dell’incontro è disponibile on line