E’ stato un appuntamento dedicato ai boschi di pianura e alla conclusione del Premio Jean Giono – L’uomo che piantava gli alberi, giunto alla 3a edizione, quello svoltosi questa mattina al Museo del ‘900 M9 a Mestre Venezia. L’evento, promosso da Regione del Veneto e Veneto Agricoltura, ha visto la partecipazione di numerosi operatori e rappresentanti delle Amministrazioni locali, a conferma dell’importanza degli obiettivi del meeting.

A quattro anni dalla presentazione della Carta di Sandrigo per lo sviluppo dei boschi di pianura nel Veneto, la “comunità” costituita da sindaci, agricoltori, ricercatori e tecnici che si sono dati nel 2017 l’obiettivo di creare nel Veneto ben 5.000 ettari di querceti entro il 2050, si è dunque ritrovata a Mestre, città con la superficie a bosco più estesa del Veneto,  per fare il punto su quanto è stato realizzato nel frattempo ma soprattutto per impostare un concreto lavoro futuro.

Gli esperti intervenuti, a partire da Giustino Mezzalira e Federico Correale di Veneto Agricoltura, hanno così analizzato lo stato di attuazione delle linee d’azione programmate e delineato un percorso indispensabile per le nostre aree di pianura alle prese con gli effetti negativi dei cambiamenti climatici. La realizzazione di nuovi boschi in pianura potrebbe dunque contribuire ad alleggerire non poco l’attuale pressione sull’ambiente.

Nel corso della mattinata, condotta da Patrizio Roversi, intrattenitore televisivo e già conduttore di Linea Verde, si è tenuta anche la premiazione del Premio Jean Giono – L’uomo che piantava gli alberi, che Veneto Agricoltura dedica a chi si è contraddistinto a favore della promozione e della realizzazione di impianti arborei. Anche quest’anno, la giuria non ha avuto vita facile, visto che sono state ben 48 le candidature pervenute, tutte meritevoli di segnalazione.

Ciascun premiato riceverà ora 250 piante tra alberi e arbusti prodotti dal “Centro Biodiversità Vegetale e Fuori Foresta” di Veneto Agricoltura con sede a Montecchio Precalcino (Vi), dove la tutela del germoplasma delle specie legnose autoctone si traduce in una produzione vivaistica di piantine di oltre 300 specie tra alberi, arbusti e piante erbacee.

I vincitori delle quattro categorie del Premio Jean Giono – L’uomo che piantava gli alberi

Categoria Agricoltore: Francesco Mattioli, imprenditore agricolo, che con la Compagnia delle Foreste ha sviluppato le prime piantagioni policicliche, modelli di arboricoltura da legno caratterizzati dalla presenza contemporanea di piante con cicli produttivi di durata differente. In particolare, l’imprenditore premiato si è distinto per aver piantato tra il 2000 e il 2021 addirittura 100.000 alberi.

Categoria Tecnico: Emilio Gottardo, dottore forestale che ha dedicato la sua carriera professionale alle piantagioni forestali in ambiente rurale in Friuli-Venezia Giulia. Nello specifico, si è distinto per aver rimboschito 7.300 ettari di territorio e piantato 5.700 alberi.

Categoria Amministratore locale: Aldo D’Achille e Tiberio Businaro, rispettivamente sindaco di San Bellino (Ro) e di Carceri (Pd), ideatori e promotori del progetto “Ridiamo il sorriso alla Pianura Padana”, un’iniziativa semplice quanto efficace che ha visto lo scorso anno la distribuzione di oltre 70.000 piante ai cittadini veneti e che si replicherà tra qualche settimana grazie all’edizione 2021. Nell’occasione, Aldo D’Achille, sollecitato da Patrizio Roversi, ha annunciato in anteprima di aver appena ricevuto la comunicazione da parte della City Mayors Foundation di essere stato nominato “miglior sindaco del mondo”, aggiudicandosi così il World Mayor 2021.

Categoria Volontario: Mario Baggetto, fondatore del Gruppo Ecologista Consulta per l’Ambiente di Rosà (Vi), che ha promosso, nel 1991, la realizzazione del Bosco di Campagna di Rosà. Nel decennale dell’evento, in occasione del convegno “Il ritorno dei boschi nella pianura veneta”, è sorta la Carta di Rosà, documento di intenti che aprirà la strada alla Legge Regionale 2 maggio 2003, n. 13 Norme per la realizzazione di boschi nella pianura veneta.