Utilitalia, della quale Confservizi Veneto è espressione regionale, ha segnalato che il rapporto L’impatto della gestione dei rifiuti sulle emissioni di gas serra, elaborato dagli Amici della Terra, è stato presentato nel corso dell’evento Le inadempienze, non gli inceneritori, fanno male al clima. La web conference, molto seguita anche sui canali social dell’associazione, si è svolta nell’ambito delle iniziative selezionate dal Ministero della Transizione Ecologica come eventi preparatori verso la COP26 Pre-Week di Milano #All4Climate – Italy 2021.

I dati dello studio hanno mostrato come una corretta gestione dei rifiuti abbia bisogno di impianti. Infatti, dove questi non sono sufficienti, come ad esempio nelle regioni del centro-sud, più rifiuti del necessario finiscono smaltiti in discarica, invece di essere recuperati come materia o energia, producendo così più emissioni climalteranti. Se si impegnasse ad invertire questa tendenza, l’Italia potrebbe evitare l’emissione di gas serra, in particolare di metano.

Monica Tommasi, presidente degli Amici della Terra, ha introdotto l’evento, augurandosi che “nonostante la disattenzione dei responsabili politici i dati dello studio possano avere la massima diffusione negli organi di informazione, per smentire le pericolose fake news diffuse nel corso di questi anni sugli effetti climalteranti degli impianti per il trattamento dei rifiuti con notizie non deformate e dati reali”.

Riccardo De Lauretis, responsabile dell’Area VAL-ATM dell’ISPRA, è intervenuto presentando in modo approfondito l’inventario nazionale delle emissioni di gas serra. Valeria Frittelloni, responsabile del Centro Nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare ISPRA, ha confermato a sua volta il deficit di impianti per il trattamento dei rifiuti, in particolar modo per le regioni del centro-sud e ha spiegato come negli ultimi anni vi sia stato un grande miglioramento di raccolta dati da parte dell’Istituto.

Presente anche Utilitalia con il vicepresidente Filippo Brandolini, che nel suo intervento ha apprezzato lo studio degli Amici della Terra, condotto con approccio scientifico e basato su dati ufficiali, e si è soffermato sulle possibili soluzioni per superare gli ostacoli che impediscono una corretta gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Il settore dei rifiuti, se correttamente pianificato e sviluppato, sarà protagonista non solo nel raggiungimento degli obiettivi di economia circolare, ma anche per la decarbonizzazione e la transizione ecologica.

Simone Malvezzi, responsabile Impianti di Termovalorizzazione A2A Ambiente, ha sottolineato che “Il recente studio sull’economia circolare presentato da A2A e The European House – Ambrosetti in occasione del Forum di Cernobbio evidenzia come nei prossimi 3 anni si esaurirà la capacità residua delle discariche ancora attive in Italia. Nell’attuale scenario i termovalorizzatori sono preziosi per valorizzare i rifiuti non altrimenti riciclabili in energia e calore con l’obiettivo di ridurre i conferimenti. Dall’analisi emerge inoltre come la presenza di tali impianti in territori in emergenza rifiuti abbiano favorito lo sviluppo della raccolta differenziata e il recupero di materia, risultando preziosi per la transizione verso l’economia circolare e non in contrasto. Troppi falsi miti bloccano lo sviluppo degli impianti, è necessario colmare il gap impiantistico e rendere possibile l’uso circolare delle risorse, unica modalità di crescita sostenibile”.

Paolo Cecchin, direttore produzione Herambiente, ha precisato che “come operatore del settore gestione e recupero rifiuti in Italia, Herambiente considera fondamentale il contributo tecnico dello studio presentato oggi, che determina l’impatto della gestione dei rifiuti sulle emissioni di gas serra. Speriamo, inoltre – ha aggiunto – che la sua diffusione abbia un’influenza positiva nell’accettazione e quindi la realizzazione degli impianti di recupero materia e di energia di cui l’Italia ancora lamenta un’importante carenza”.

Da ultimo, è necessario ricordare che l’importanza della riduzione delle emissioni di gas serra, in particolare di metano, è stata riconosciuta anche nell’ambito del progetto Global Methane Pledge, un’intesa mondiale per la riduzione delle emissioni di metano lanciata dal comunicato congiunto UE-USA nei giorni scorsi, grazie anche all’impegno del presidente del Consiglio, Mario Draghi.

La riduzione delle emissioni di metano è stata considerata la strategia più efficace per ridurre il riscaldamento globale. Questo è uno dei modi per “decarbonizzare con la mente aperta” senza subire i ricatti del catastrofismo ideologico ed evitando una transizione insostenibile dal punto di vista sociale.

Per maggiori informazioni è possibile consultare l’articolo Le Inadempienze, Non gli Inceneritori, Fanno Male al Clima, a cura di Carlotta Basili e Giovanni Barca, pubblicato sull’ultimo numero de l’Astrolabio, il giornale online degli Amici della Terra.