Il presidente di Confservizi Veneto Massimo Bettarello è intervenuto questa mattina in Commissione Regionale Trasporti per portare all’attenzione di Palazzo Ferro Fini le istanze del mondo del trasporto pubblico locale (Actv, Amt, Atv, Atvo, Busitalia Veneto, Dolomitibus, Mom, Svt). Un sistema di aziende che trasporta ogni anno oltre 466 milioni di passeggeri e che rappresenta quindi la spina dorsale della mobilità regionale, ma la cui sopravvivenza è oggi fortemente a rischio per l’emorragia di viaggiatori determinata dall’emergenza sanitaria.

“Dopo la crisi del 2010 e i tagli ai finanziamenti statali –ha osservato Bettarello- le aziende di trasporto venete avevano compiuto un enorme sforzo di razionalizzazione per restare sul mercato. Un processo di miglioramento complessivo che ha portato a generare risparmio di 30 milioni l’anno, compensando la diminuzione della quota del Fondo Nazionale Trasporti. Tutte risorse che il sistema TPL ha rimesso in circolo a favore della collettività veneta che oggi può contare su una rete di trasporto pubblico d’eccellenza, capace di raggiungere i 49% della copertura del “costo pubblico” grazie ai ricavi da traffico, contro il 35% previsto come soglia minima dalla legge, e tenuto conto la media nazionale che si attesta attorno al 30%.”

Oggi però la pandemia sta mettendo in ginocchio le aziende di TPL, con la necessità, sottolineata con forza dal presidente Bettarello, che la Regione, titolare della delega esclusiva ai trasporti, intervenga urgentemente con misure di sostegno per garantire la sopravvivenza e la ripresa di un settore strategico per il tessuto economico e sociale veneto.

“Già nell’esercizio 2020 -ha aggiunto il presidente di Confservizi Veneto- il bilancio di tutte le aziende risentirà pesantemente della riduzione dei ricavi da traffico e dei maggiori oneri dovuti alla gestione sanitaria, ma sarà sicuramente il bilancio 2021 a subire le maggiori ripercussioni, legate al crollo dei ricavi, nell’ordine del 50-60%, a fronte di un sostanziale mantenimento – se non un’intensificazione – del servizio richiesto”.

Quali dunque le soluzioni indicate da Confservizi Veneto?

“La necessità più urgente è quella di assicurare fin da subito la liquidità alle aziende per la gestione ordinaria, anticipando quindi gli stanziamenti del Fondo Nazionale Trasporti – anche prima se possibile dell’approvazione del bilancio regionale – stanziamenti che generalmente vengono erogati a metà dell’anno -ha risposto Bettarello_. Va inoltre garantito da parte della Regione adeguato sostegno alla copertura dei costi per i servizi aggiuntivi richiesti dall’emergenza sanitaria. In particolare chiediamo che la Regione Veneto si faccia parte attiva affinchè il fondo nazionale di 390 milioni sia effettivamente erogato, così da consentire alle società di TPL di mantenere gli impegni assunti nei confronti delle aziende private per la fornitura dei servizi aggiuntivi. Sarebbe poi importante arrivare quanto prima all’attivazione dell’Agenzia Regionale per la Mobilità, permettendo così di recuperare 40 milioni dal risparmio dell’iva sui contratti di servizio”.

Assolutamente essenziale, per il presidente Bettarello, è che la Regione Veneto provveda all’adeguamento dalla Tariffa Minima Regionale, attualmente ferma al 2012: “Questa manovra è necessaria per fronteggiare il crollo dei ricavi delle nostre aziende che, come già evidenziato, grazie alla loro virtuosità riescono a coprire quasi il 50 per cento dei costi con gli introiti da traffico, ma proprio per questo vengono particolarmente penalizzate dal blocco della mobilità. Chiediamo infine alla Regione Veneto di farsi parte attiva in sede di Conferenza unificata affinchè venga garantita la copertura dei mancati ricavi da traffico, allo scopo di garantire l’equilibrio economico del servizio di trasporto, come previsto da leggi nazionali e dalle normative comunitarie.”

Raffronto TPL veneto e nazionale