Due digital talks sono proposti nell’ambito del Progetto NET, in attesa della Notte Europea dei Ricercatori 2020, dall’Università Telematica Internazionale UniNettuno, della quale Confservizi Veneto è il Polo Tecnologico per il Nord Est d’Italia.

Città vs distanziamento: nuove strategie di condivisione nell’era digitale
Mercoledì 25 novembre alle ore 17,30

Introduce
Maria Amata Garito, Rettore dell’Università Telematica Internazionale UniNettuno

Coordina
Gerardo Maria Cennamo, Facoltà di Ingegneria UniNettuno

Partecipano
Barbara Bonciani, Città di Livorno e CNR Ircres
Massimo Clemente, CNR – Iriss
Vincenzo Corvino, Corvino+Multari
Bruno Discepolo, Urbanistica Regione Campania
Miguel Mayorga, Mayorga+Fontana Arquitectos
Fabrizio Pistolesi, C.N.A.P.P.C

Da sempre la città rappresenta un organismo complesso che si sostiene e progredisce attraverso un sistema di regole necessarie a indirizzarne le molteplici dinamiche. La condivisione è una di queste regole.
La fiducia nella condivisione, la finalità di condivisione, l’uso della condivisione: la comunione di spazi e funzioni è sempre stata preparatoria alla partecipazione di idee, conoscenze e sentimenti. La prossimità interpersonale non ha mai costituito un ostacolo allo sviluppo metropolitano, anzi può essere intesa come una finalità che ha influito, nel tempo, nella pianificazione delle infrastrutture e nella visione dell’architettura in genere.
Ci si augura che l’attuale periodo di emergenza sanitaria, con l’inevitabile carico di limitazioni temporanee, finisca quanto prima; ma con quali regole andrà a confrontarsi, nella riacquisita successiva “normalità”, la pianificazione e la gestione della città?
Su questa tema è necessario confrontarsi, alla ricerca del giusto approccio verso un’azione di rigenerazione complessiva che tenga conto, probabilmente, di esigenze e finalità variate e disponga, sicuramente, di nuovi potenti strumenti di condivisione, conoscenza e libertà.

Il Pianeta blu: appunti di viaggio di satelliti che osservano la Terra
Venerdì 27 novembre alle ore 16

Introduce
Maria Amata Garito, Rettore dell’Università Telematica Internazionale UniNettuno

Coordina
Livio Conti, professore di Fisica, Facoltà di Ingegneria UniNettuno e coordinatore del gruppo di ricerca Uninettuno High-energy

Partecipano
Piergiorgio Picozza, professore di Fisica, Facoltà di Ingegneria UniNettuno e Principal Investigator della Collaborazione CSES-Limadou
Marco Casolino, Primo Ricercatore dell’ INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Principal Investigator Mini-EUSO

Per millenni, aedi, fiere itineranti, cantastorie e visionari hanno dipinto miti di viaggi dalla Terra alla Luna, da Itaca all’Olimpo, da Parigi all’oro del West. Oggi le pepite sono meno luccicanti e magari si scovano nelle vene di orbite e cieli d’astronomia. Alcune di queste pepite si chiamano big-data, foto dell’ombelico di ogni città, mappe per non perdersi mai, modem satellitari per connettersi pure da un atollo al resto dell’umano formicaio. La storia di questo racconto è ambientata nel cielo di una tribù di satelliti occhiuti pronti a scrutare bisogni, avvertire di capricci magnetici del sole, scrutare nubi roride di pioggia, ascoltare rughe e tremori della Terra. Tra le molte storie in orbita, in questo colloquio racconteremo quelle di un satellite di nome CSES e di un telescopio Mini-EUSO – Uninettuno partecipa ad entrambi – apparentemente assai diversi, ma nati da una stessa scuola di ricerca: occhi diversi e complementari nello sguardo che volgono a studiare il nostro Pianeta blu.
CSES (China Seismo-Electromagnetic Satellite) è un satellite sino-italiano dedicato al monitoraggio dei campi elettromagnetici e delle perturbazioni di plasma e particelle indotte da sorgenti naturali come fulmini e tempeste solari e da emettitori radio artificiali. Inoltre con CSES sarà possibile studiare l’esistenza di possibili correlazioni tra perturbazioni elettromagnetiche registrate nello spazio ed il verificarsi di eventi sismici. I dati raccolti dalla missione permetteranno anche di meglio comprendere le interazioni Sole-Terra, le Emissioni di Massa Coronale (CME), i brillamenti e la modulazione solare dei raggi cosmici.
Mini-EUSO invece è un telescopio internazionale di nuova generazione installato dall’astronauta italiano Luca Parmitano sulla Stazione Spaziale Internazionale. E’ stato progettato per lo studio delle emissioni ultraviolette nella notte della Terra e consentirà l’osservazione di fenomeni luminosi transienti importanti per meglio comprendere la dinamica dell’atmosfera, dei cambiamenti climatici, della bioluminescenza degli oceani ecc. Con Mini-EUSO si potranno anche studiare le meteore che con continuità giungono sulla Terra e ricercare nuovi aggregati di materia cosiddetta “esotica”. Ma Mini-EUSO consentirà pure di studiare il tracciamento dei detriti spaziali in orbita intorno alla Terra: frammenti pericolosi per il volo di satelliti ed astronauti. Questo telescopio consentirà infatti di mettere a punto una nuova metodologia per la riduzione del numero di tali detriti basata sulla deviazione della loro traiettoria con un laser ad alta potenza da installare nello spazio.
Costo del biglietto di questo viaggio targato Uninettuno? Un po’ di curiosità!

I digital talks saranno trasmessi in diretta streaming sul sito www.uninettunouniversity.net e sulla pagina Facebook dell’ateneo