È on-line il nuovo report In buone acque di AcegasApsAmga. Nel documento si rendicontano i dati quantitativi e qualitativi delle analisi effettuate sulle acque della rete padovana e di tutto il territorio servito dall’azienda nel corso del 2019. Il report racconta con trasparenza le origini dell’acqua che sgorga tutti i giorni dai rubinetti di casa e i motivi economici ed ambientali per i quali conviene berla. Sul sito della multiutility è possibile consultare il report in forma sintetica e analitica per scoprire da dove proviene l’acqua del rubinetto dei padovani e la sua qualità. Tutti i dati contenuti nel report sono verificati dall’ente di certificazione indipendente DNV GL.

Visite virtuali per conoscere il percorso dell’acqua

Insieme ai dati presentati nel report, i padovani possono ora conoscere nel dettaglio il percorso dell’acqua distribuita in città. AcegasApsAmga ha realizzato un video-documentario, disponibile sul canale Youtube della multiutility, interamente dedicato al viaggio dell’acqua, che ha origine dalla natura incontaminata dell’Oasi di Villaverla di Novoledo e prosegue passando per i principali impianti idrici dell’Azienda, alla scoperta dell’acqua che tutti i giorni esce dai rubinetti di Padova, Abano e della Saccisica

Inoltre, venendo incontro alle rinnovate necessità delle scuole, AcegasApsAmga mette a disposizione delle classi padovane un programma di visite virtuali, guidate da remoto da educatori professionisti, attraverso cui sarà possibile approfondire il percorso dell’acqua. Maggiori informazioni sono disponibili nella sezione scuola del sito aziendale.

Un’acqua buona e sicura, proveniente da uno scrigno verde incontaminato

Il report sintetizza i risultati dei controlli chimici e microbiologici svolti quotidianamente sull’acqua erogata nella rete padovana: 20.774 analisi complessive nel 2019, con 100 per cento di risultati conformi alla legislazione nazionale e regionale. AcegasApsAmga, attraverso i controlli interni e in sinergia con Ulss 6 Euganea Padova, assicura la sicurezza dell’acqua potabile erogata dai rubinetti delle case: un’acqua oligominerale e iposodica.

L’acqua bevuta dai cittadini di Padova proviene dall’Oasi Naturalistica di Villaverla (VI), uno scrigno verde incontaminato. Nasce quindi in un contesto di grande valore a livello ambientale che la città, fin dalla fine del 1800, ha riconosciuto, valorizzato, rispettato attingendo con equilibrio a questa preziosa risorsa.

I motivi per bere l’acqua di rubinetto

All’interno del report è presente una sezione dedicata ai motivi per i quali conviene bere l’acqua di rubinetto, portando alla luce gli aspetti economici ed ambientali del consumo di acqua di rete in confronto a quella in bottiglia. L’acqua di rubinetto è soprattutto comoda, in quanto sgorga direttamente dal rubinetto di casa, ed economica, consentendo di risparmiare quasi 460 euro l’anno rispetto all’acqua in bottiglia. Inoltre è buona, in quanto è oligominerale e a basso contenuto di sodio. Per eliminare il sapore di cloro, è sufficiente riempire una caraffa di acqua e lasciarla riposare, meglio se in frigo. Infine è sicura, vengono effettuate oltre 20 mila analisi ogni anno con la collaborazione di Ulss n. 6.

I numeri dell’acquedotto padovano

All’interno del report, grazie ad un’infografica facile e intuitiva, è possibile avere una visione immediata della rete acquedottistica di Padova che serve oltre 299.000 cittadini, attraverso una rete di 2.045 Km in cui, nel 2019, sono stati immessi oltre 40 milioni di mc di acqua. Le analisi eseguite nel 2019 da AcegasApsAmga insieme a dall’Ulss 6 sono 20.774.

L’acqua in bottiglia e l’ambiente

L’Italia risulta essere al terzo posto nella classifica mondiale per consumo pro capite di acqua in bottiglia e solo il 10 per cento delle bottiglie è in vetro, mentre solo il 41 per cento delle bottiglie di plastica viene riciclato. Purtroppo, le bottigliette di acqua sono il rifiuto plastico abbandonato più presente nelle spiagge e nelle città, e per questo la direttiva europea ha fissato un obiettivo di raccolta del 90 per cento entro il 2025. Sempre per il 2025 il 25 per cento delle bottiglie di plastica dovrà essere fatto di materiali riciclati, cifra che deve arrivare al 30 per cento per il 2030.