Buoni risultati evidenzia la trimestrale del Gruppo Hera al 30 settembre, approvata oggi dal Consiglio di amministrazione. Confermano la solidità dei fondamentali, che hanno consentito alla multiutility di superare anche gli inevitabili impatti legati all’emergenza sanitaria che ha colpito il Paese. Tra i dati salienti il margine operativo lordo (MOL) a 806,2 milioni (+2,6%), l’utile netto a 244,7 milioni (+1,1%), la posizione finanziaria netta stabile a 3.284,5 milioni e la solida base di oltre 3,3 milioni di clienti nei settori energy, in forte crescita grazie all’operazione con Ascopiave.

Nell’ambito della crescita del Gruppo Hera, si inseriscono i risultati della controllata AcegasApsAmga, sui quali l’amministratore delegato Roberto Gasparetto (nella foto) ha commentato: “I risultati positivi di questo 3° trimestre, assumono un valore ancor più significativo nel contesto assai difficile in cui sono maturati e confermano l’ottima capacità dell’azienda di presidiare le efficienze operative. In questo senso, si è potuto beneficiare del grande lavoro compiuto negli ultimi anni per garantire la piena continuità operativa a tutti i servizi gestiti, attraverso appositi piani di recovery. Il margine operativo lordo (MOL) di periodo AcegasApsAmga si è assestato a 103,2 milioni, sostanzialmente in linea con l’anno precedente”.

“L’emergenza sanitaria -ha sottolineato Gasparetto- non ha determinato battute d’arresto negli investimenti. In ambito gas è proseguita, a Trieste, l’opera di riqualificazione della rete, attraverso la sostituzione delle condotte in ghisa grigia, la messa a norma delle colonne montanti condominiali e l’installazione dei contatori di nuova generazione, a cui si è affiancata anche la sperimentazione di nuovi misuratori digitali acqua”.

“Sulle reti idriche sono proseguiti gli interventi di messa in ulteriore sicurezza idraulica e di efficientamento della distribuzione -ha aggiunto l’AD-. In particolare, a Padova tra fine luglio e inizio ottobre, AcegasApsAmga, in stretta collaborazione con l’Amministrazione comunale, ha effettuato lo spostamento e il potenziamento delle condotte idriche di via Tommaseo. Sempre in ambito di riqualificazione delle reti, a Trieste, nel corso dell’estate, è stata completata un’ulteriore fase del progetto volto alla sostituzione di tutti i sottoservizi presenti in via Ginnastica e via San Michele. Allo stesso modo, in vicolo delle Rose si è provveduto alla riqualificazione delle condotte idriche e fognarie a servizio delle abitazioni della zona. A Trieste, è inoltre stato avviato durante l’estate un importante intervento di potenziamento della rete acquedottistica di via Carnaro che vede la sostituzione e il potenziamento della condotta idrica presente tra via Carnaro e Monte Calvo. Una volta completata, la nuova tubazione avrà una portata quasi doppia rispetto a quella attuale, permettendo un migliore approvvigionamento idrico della zona dell’Altipiano orientale triestino”.

“Anche nella pubblica illuminazione, in tutti i comuni serviti, non si sono fermate le riqualificazioni -ha poi detto Gasparetto-, che hanno permesso importanti risparmi energetici e di riduzione delle emissioni di CO2, a beneficio di cittadini e ambiente. In particolare, il 3° trimestre ha visto l’avvio dei lavori di riqualificazione dell’illuminazione pubblica di Ferrara da parte di Hera Luce. La società controllata al 100% da AcegasApsAmga, si è inoltre aggiudicata la gestione dell’illuminazione pubblica in diversi comuni lombardi quali Sorisole, Alzano Lombardo e Lovere”.

“Il trimestre -ha concluso l’AD- ha inoltre visto l’aggiudicazione della gara per i lavori di potenziamento del depuratore di Cà Nordio a Padova, uno degli investimenti AcegasApsAmga più rilevanti per gli anni a venire, che contribuirà a migliorare ulteriormente le performance ambientali della città. Entro fine anno è attesa la progettazione esecutiva, propedeutica ai lavori che inizieranno nel 2021”.

La trimestrale del Gruppo Hera

La relazione trimestrale consolidata al 30 settembre 2020 del Guppo Hera, approvata oggi all’unanimità dal Consiglio di amministrazione presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano, presenta i principali indicatori economici in miglioramento rispetto all’equivalente periodo dello scorso anno, a conferma dell’andamento positivo della multiutility e della solidità dei suoi fondamentali, che le hanno consentito di superare anche gli inevitabili impatti legati all’emergenza sanitaria che ha colpito il Paese.

In particolare, tra i principali risultati dei primi nove mesi del 2020 – in linea con la crescita attesa nel Piano industriale al 2023 – si evidenziano un aumento del MOL di oltre 20 milioni di euro e il miglioramento del rapporto PFN/MOL, nonché la continua creazione di valore per gli stakeholder, a partire dagli azionisti a cui sono stati distribuiti come previsto dividendi per oltre 150 milioni di euro.

Come di consueto le operazioni di M&A, insieme a una crescita organica sostenuta da efficientamenti e investimenti, hanno rappresentato il principale volano dei risultati del Gruppo. Prima fra tutte, la recente partnership con Ascopiave, consolidata a inizio anno, che attraverso EstEnergy ha dato vita al maggior operatore energy del Nord-Est e ha portato al superamento di oltre 3,3 milioni di clienti complessivi nei settori energetici.

Questi risultati presentano, inoltre, un elevato profilo ESG, con una forte attenzione all’ambiente, alla sostenibilità e alla governance, prevista stabile anche per i prossimi tre anni a valle della riconferma dei vertici aziendali da parte dell’Assemblea dei Soci dello scorso 29 aprile. Un’attenzione emersa con ancora maggiore evidenza proprio nel corso dell’emergenza che ha colpito il Paese: anche nei mesi scorsi, infatti, Hera ha garantito sempre la piena continuità dei servizi e ha introdotto numerose tutele per dipendenti, fornitori e clienti, come le agevolazioni nel pagamento delle bollette. La sostenibilità, del resto, è parte integrante della strategia del Gruppo fin dalla sua nascita, e concorre – al pari di tutti gli indicatori economico-finanziari – alla crescita della multiutility e alla creazione di valore per le comunità locali e i territori gestiti. Allo stesso tempo la solidità del Gruppo e la validità della sua strategia multibusiness, basata su una serie di leve diversificate e bilanciata tra crescita organica e sviluppo per linee esterne, hanno consentito alla multiutility di garantire un’elevata resilienza anche in contesti molto difficili come quello attuale, e di contenere gli effetti della pandemia da Coronavirus su business, situazione finanziaria e performance economiche, come già evidenziato nella relazione trimestrale al 31 marzo 2020 e nella semestrale al 30 giugno 2020.

Ricavi a 4.905,9 milioni di euro

Nei primi nove mesi del 2020, i ricavi sono stati pari a 4.905,9 milioni di euro, rispetto ai 5.063,2 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Su questo risultato hanno inciso soprattutto la riduzione dei ricavi delle attività di trading, produzione e vendita di energia elettrica e gas, il minor prezzo delle commodity, i minori volumi venduti e i servizi di gestione calore e teleriscaldamento. A mitigare questi impatti hanno concorso diversi fattori, tra cui le variazioni di perimetro e l’aumento dei ricavi regolati energy.

Margine operativo lordo (MOL) in crescita a 806,2 milioni di euro

Il margine operativo lordo passa da 785,8 milioni di euro dei primi nove mesi del 2019 a 806,2 milioni di euro del 30 settembre 2020, in rialzo del 2,6%, nonostante gli impatti negativi dovuti al clima mite di quest’anno e all’emergenza Coronavirus. Questa crescita – che abbraccia tutto l’arco dei primi nove mesi del 2020 – è stata ottenuta soprattutto grazie alle performance delle aree energy (gas ed energia elettrica), per effetto della partnership con Ascopiave. Risultati positivi sono stati registrati anche nel ciclo idrico, che ha visto azioni di efficientamento per la resilienza e la sostenibilità, e negli altri servizi, tra cui l’illuminazione pubblica e le telecomunicazioni.

Risultato operativo in crescita a 414,7 milioni di euro

Il risultato operativo sale a 414,7 milioni di euro, rispetto ai 405,5 del 30 settembre 2019, con un rialzo del 2,3%. La gestione finanziaria alla fine dei primi nove mesi del 2020 si attesta a 79,5 milioni, con una variazione di 12,4 milioni rispetto all’analogo periodo dell’anno passato per effetto, da un lato, di minori oneri finanziari e, dall’altro, di maggiori oneri non monetari, connessi per lo più all’operazione con Ascopiave. L’utile prima delle imposte è sostanzialmente stabile a 335,2 milioni di euro.

Utile netto in aumento a 244,7 milioni (+1,1%)

L’utile netto al 30 settembre 2020 cresce a 244,7 milioni di euro (+1,1%) rispetto ai 242 milioni dell’analogo periodo dell’anno precedente, con l’utile di pertinenza degli Azionisti del Gruppo che sale a 233,1 milioni di euro rispetto ai 230,8 milioni al 30 settembre 2019 (+1%). Questi risultati beneficiano anche di un tax rate del 27%, in ulteriore miglioramento rispetto al 28,5% dell’analogo periodo dell’esercizio precedente, grazie in particolare all’impegno del Gruppo nel sostenere significativi investimenti per la trasformazione tecnologica, digitale e ambientale, e per i benefici introdotti con il Decreto Rilancio del Governo.

Investimenti operativi per 333,6 milioni di euro e posizione finanziaria netta stabile

Nel corso dei primi nove mesi del 2020, Hera ha effettuato investimenti operativi per 333,6 milioni di euro, sostanzialmente in linea con gli investimenti dell’anno precedente e con i progetti previsti anche in chiave green nel Piano industriale. Gli investimenti sono stati destinati soprattutto a impianti, reti e infrastrutture, nonché agli adeguamenti normativi in ambito depurativo e fognario e all’installazione massiva dei contatori gas di nuova generazione. Oltre al finanziamento di questi investimenti e al pagamento di dividendi, la positiva generazione di cassa ha consentito di sostenere anche investimenti finanziari, riferiti principalmente all’operazione strategica con Ascopiave e all’acquisto di azioni proprie a seguito delle opportunità di mercato. La solidità patrimoniale del Gruppo è riflessa nella posizione finanziaria netta, che si conferma in linea con i 3.274,2 milioni del 31 dicembre 2019, attestandosi nei primi nove mesi a 3.284,5 milioni di euro, includendo il valore della put di Ascopiave su EstEnergy. Il rapporto PFN/MOL è pari a 2,97x, in miglioramento rispetto al 3,02x a fine 2019.