Sono in diminuzione sia la quantità di scarti delle raccolte differenziate del Gruppo Veritas sia i materiali ancora differenziabili all’interno del rifiuto secco residuo. E’ il segno che le campagne di comunicazione e le sollecitazioni di Veritas stanno cominciando a dare i risultati e i cittadini stanno ponendo maggiore attenzione al momento di differenziare rifiuti e materiali.

E’ quanto emerge dallo studio, commissionato dall’azienda, sulla qualità e sulla presenza di scarti nelle differenziate. E’ stato effettuato analizzando, in tempi diversi, la composizione di interi carichi di carta e cartone; vetro plastica e lattine; frazione organica; secco residuo.

Nel territorio del Bacino Venezia Ambiente, dove il Gruppo Veritas gestisce la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti, nel 2018 sono state raccolte 531.103 tonnellate di rifiuti, 156.397 di queste sono rifiuto secco residuo. Il territorio dove opera Veritas è molto esteso, soprattutto in lunghezza, e comprende i 44 della Città metropolitana di Venezia più Mogliano Veneto nel trevigiano), per un totale di 881.106 abitanti e 50 milioni di presenze turistiche (fonte Regione Veneto).

All’interno delle differenziate, nel 2018 sono state trovate 18.611 tonnellate di rifiuti e frazioni estranee (19.338 nel 2017). Si tratta di scarti e materiali che non ci dovrebbero essere e che interferiscono nelle operazioni di trattamento e trasformazione, facendo aumentare i costi. Si è invece sensibilmente ridotta all’interno del rifiuto secco residuo la quantità di materiali ancora riciclabili, riutilizzabili o trasformabili (70.013 tonnellate, contro le 90.815 del 2017).

Tutto questo ha portato a una crescita della percentuale di raccolta differenziata, che nel 2018 è arrivata a 69,16% (65,14% nel 2017). La differenziata è poi ulteriormente cresciuta nel 2019, fino ad arrivare al 70,74%, superando quindi per la prima volta nella storia di Veritas la soglia del 70%.

Nonostante il calo, che comunque rappresenta un evidente miglioramento della situazione, sono comunque in crescita i costi dello smaltimento dovuti agli errori di conferimento (circa 8 milioni di euro nel 2018).

Questo significa che, se i cittadini conferissero tutto correttamente nelle raccolte differenziate e se nel sacchetto o nel bidone del secco residuo non finissero materiali riciclabili, il servizio in tutto il territorio costerebbe 8 milioni in meno, quindi le bollette dei rifiuti sarebbero più leggere.

Infatti, la selezione e l’eliminazione delle frazioni estranee dalle differenziate nel 2018 è costata 2.219.000 euro (+24% rispetto al 2017). Invece, per il recupero di materiali riciclabili dal rifiuto secco residuo è stato necessario spendere 5.835.000 euro (-21% rispetto al 2017). Il totale porta a 8.054.000 euro (-11% rispetto al 2017).

Serve quindi un ulteriore sforzo da parte dei cittadini e delle attività economiche per riciclare di più – per il terzo anno consecutivo Venezia è risultata la prima Area metropolitana e la prima grande città per differenziata – ma soprattutto con maggiore attenzione, evitando di contaminare le raccolte con rifiuti estranei e di buttare nel secco materiali che invece sono riciclabili o trasformabili in nuove materie prime seconde.