Veritas ha comunicato nuove precisazioni sull’impianto di Fusina gestito dalla controllata Ecoprogetto, specificando che sono prive di qualsiasi fondamento le notizie secondo le quali all’impianto arriveranno 450 mila tonnellate di rifiuti. Di seguito le precisazioni della società veneziana.

Ancora una volta Veritas è costretta a smentire le dichiarazioni di comitati, partiti e associazioni contrari al progetto di utilizzo diretto del Css per produrre energia nell’impianto di Fusina, già autorizzato oltre due anni fa dalla Giunta regionale del Veneto.

Quanto scritto nella richiesta, attualmente all’esame della Commissione regionale di Valutazione di impatto ambientale, non lascia spazio a dubbi: “in ragione della prossima chiusura della centrale elettrica Andrea Palladio, oggi destinataria del Css prodotto dalla raffinazione del rifiuto secco residuo presso l’impianto di Ecoprogetto, si chiede un’autorizzazione per valorizzare la medesima quantità di Css presso le due linee di produzione di energia elettrica, già autorizzate per un massimo di 47,5 MWt”.

Si tratta, quindi, di utilizzare la medesima quantità di Css conferibile ad Enel (60.000 tonn/anno), senza aumentare la già autorizzata capacità termica di 47,5 MWt.

E’ quindi totalmente falso dichiarare che l’impianto tratterà 450.000 tonn di rifiuti. E’ non solo falso, ma anche tecnicamente impossibile, perché la società Ecoprogetto (controllata da Veritas) non ha chiesto alcun aumento della potenza. Quindi, l’impianto non sarebbe in grado di ricevere quelle quantità.

Per quanto riguarda le emissioni, Veritas ricorda che tutti i progetti sono attualmente al vaglio delle autorità competenti, comprese quelle sanitarie, e che tutto è trasparente e facilmente verificabile, anche attraverso il sito www.gruppoveritas.it.

Quando l’impianto comincerà a funzionare – nel caso ottenga tutte le necessarie autorizzazioni – le emissioni saranno oggetto di verifiche in continuo da parte degli Enti preposti al controllo.

Probabilmente, a chi semina sospetti, emette sentenze e giudizi sommari e agita paure (spesso senza avere le competenze per farlo) i dati ufficiali non bastano e non basteranno. E’ avvilente doverlo constatare, così come lo è vedere che è considerata inutile la massima trasparenza e apertura dimostrata da Veritas nel corso di ogni riunione, assemblea, commissione o Consiglio comunale alla quale i vertici e i tecnici della società hanno partecipato e continueranno a partecipare.

Dispiace anche vedere epiloghi come quello di lunedì sera a Mira, peraltro nel corso di un dibattito e di un confronto assolutamente civile e improntato al reciproco rispetto. Lo stesso clima civile che si respirava della commissione comunale di ieri mattina al Centro Candiani di Mestre.

Sono argomenti molto delicati ma estremamente importanti per la vita dei cittadini.

E’ bene ricordare che senza impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti – pur in un territorio che per il terzo anno consecutivo è al top per raccolta differenziata (70,74% nel 2019) e che vede ogni anno scendere la quantità di rifiuto secco residuo – il sistema non regge .

La situazione di Roma e la conseguente emergenza insegnano.