24 nuovi veicoli a metano arricchiranno la flotta di Etra. E’ un passo concreto non solo verso il contenimento dell’impatto ambientale nella mobilità aziendale, ma anche nella direzione dell’economia circolare, dal momento che in futuro i mezzi a metano potranno essere alimentati con …i rifiuti raccolti. L’azienda sta infatti lavorando a un progetto innovativo che permetterà di ricavare biometano dalla frazione umida raccolta, un vero e proprio esempio di economia circolare, dove la raccolta dei rifiuto organico non solo genera compost di qualità certificato da destinare in agricoltura, ma anche il carburante necessario ad alimentare l’intera flotta della società e tutti i mezzi destinati alla raccolta del rifiuto urbano. Il passaggio sarà necessariamente graduale, ma intanto è avviato proprio sfruttando la scadenza di un contratto di affitto a lungo termine di 24 veicoli a gasolio.

“Abbiamo rinnovato il contratto affittando però altrettanti mezzi alimentati a metano: 23 Fiat Panda e un Doblò –ha spiegato il presidente di Etra Andrea Levorato–. In questo modo non solo otterremo un risparmio di almeno il 50 per cento delle le spese del carburante, valutato nei cinque anni del contratto in oltre 300 mila euro, ma facciamo un primo passo per la conversione dei mezzi, portando così a 32 su 53 i mezzi a noleggio alimentati a metano”.

“Nei mesi scorsi si è concluso lo studio di fattibilità avviato per verificare le migliori condizioni per la produzione di biometano, un carburante verde che non è inquinante né climalterante –ha continuato Levorato–. Dopo anni di attesa sono stati finalmente approvati i Decreti che ci permettono di produrre questo carburante bio e ora stiamo lavorando per avviarne la sintesi nel nostro impianto a Bassano (del Grappa, dove trattiamo le matrici biologiche necessarie: l’umido e lo scarto verde”.

Gli impianti Etra attualmente utilizzano il processo di digestione anaerobica dell’umido ricavato dalla raccolta differenziata per produrre biogas, dal quale ricavano energia elettrica attraverso motori a scoppio. Impianti di eccellenza che permettono di valorizzare il 100 per cento del rifiuto organico raccolto, quasi 40 mila tonnellate di scarti di cucina. Ma la produzione di biometano permette di valorizzare ancora di più l’energia contenuta nel biogas: per la produzione di energia elettrica la resa è di inferiore al 40 per cento, mentre il grado di conversione in biometano è molto vicino al 100 per cento.

Secondo lo studio di fattibilità, la conversione del biogas a biometano potrebbe evitare l’acquisto di circa 2 milioni di euro l’anno di gasolio, quanto si spende oggi in carburante per i mezzi aziendali.