Inizieranno già in settimana, i lavori per la realizzazione del nuovo acquedotto di Ponte nelle Alpi che andrà a collegare il serbatoio di Col Coltron, ubicato sopra l’abitato di Polpet, a quello di Piaia, di prossima costruzione.

Bim Gsp, infatti, questa mattina ha stipulato il contratto per 1,3 milioni di euro con l’associazione temporanea di imprese Tollot-DIM Group, ATI aggiudicataria dell’appalto indetto lo scorso giugno e miglior offerente tra le 21 offerte pervenute (ribasso del 21% circa sulla base d’asta di 1,6 milioni di euro).

“I lavori inizieranno già in settimana e, salvo sospensioni, dureranno circa un anno” spiega Giuseppe Vignato, amministratore unico di Bim Gsp. “Un’opera che la popolazione pontalpina e l’amministrazione comunale attendono da tempo, strategica in termini di approvvigionamento idrico sia a livello provinciale che locale. Ci attendiamo, per questo, dalle imprese il massimo della professionalità nell’esecuzione e nel rispetto delle tempistiche concordate” precisa Vignato.

Il progetto, che vale complessivamente circa 2 milioni di euro, prevede la realizzazione di un nuovo serbatoio di accumulo in località Piaia e la posa di circa 3 km di rete acquedottistica per collegare l’esistente serbatoio di Coltron al nuovo di Piaia. I lavori prevedono anche l’attraversamento della linea ferroviaria e del fiume Piave, attività in cui farà la differenza l’esperienza di DIM Group, specialista in perforazioni teleguidate. Contestualmente verrà posato anche il nuovo collettore fognario e costruita una piccola stazione di sollevamento per convogliare i reflui di Rione Santa Caterina direttamente al depuratore di La Nà: questo consentirà di dismettere la locale vasca imhoff ed aumenterà la qualità dell’acqua depurata restituita all’ambiente.

“Come amministrazione comunale siamo pienamente soddisfatti del percorso svolto”  spiega Paolo Vendramini, sindaco di Ponte nelle Alpi “non facile se consideriamo la complessa ed intricata normativa legata agli appalti”.

“L’opera andrà a risolvere problematiche annose per il nostro territorio” aggiunge Vendramini “e porterà beneficio in particolare alla zona di Coi de Pera, particolarmente vulnerabile nei periodi di carenza idrica. Il nostro ringraziamento, quindi, a Bim Gsp per aver mantenuto l’impegno assunto, aver dato concreta risposta alle aspettative della comunità pontalpina, aver risolto un problema ventennale”.

L’intervento è solo il primo di cinque progettati da Bim Gsp per migliorare l’apporto idrico dei sistemi acquedottistici di Ponte nelle Alpi e Belluno.

“Entro fine 2018 –spiega Vignato– metteremo a gara e avvieremo i lavori per adeguare il sistema di captazione della sorgente Rio dei Frari (220 mila euro), a monte del serbatoio di Col Coltron, opera funzionale ad aumentare la disponibilità idrica generale. A seguire, entro fine 2019, verrà realizzato il collegamento tra i serbatoi di Coltron e Fiammoi (circa 1 milione di euro), per un miglior apporto idrico alla zona di Fiammoi e Safforze. Entro il 2022 è pianificata l’interconnessione dei serbatoi di Piaia e della Vena d’Oro (circa 780 mila euro), a vantaggio dell’intera zona di Levego-Sagrogna. A chiudere, infine, nel 2023, si procederà con il collegamento tra gli acquedotti dello Schiara e del Venal con l’interconnessione tra i serbatoi Mareschiata e Col de Gou (400 mila euro), con benefici per le zone di tutta l’area Nevegal e Quantin. Complessivamente oltre 4 milioni di euro per collegare acquedotti distinti e migliorarne la funzionalità generale, con importanti benefici per l’utenza servita” conclude Vignato.

Opere rilevanti che fanno parte del fitto Piano degli Investimenti approvato a fine aprile dai sindaci del Consiglio di Bacino Dolomiti Bellunesi, piano che, per l’intera provincia bellunese, conta un pacchetto-lavori di 165 milioni di euro per i prossimi 15 anni.