Ricavare dai propri processi energia e carburante, diminuendo i costi del conto energetico e l’impatto ambientale: è questo un obiettivo prioritario di Etra, costretta a consumare molta elettricità e gasolio per la gestione del ciclo idrico e la raccolta dei rifiuti.

«Nel 2017 abbiamo consumato oltre 76 milioni di kWh di energia: di questi ne abbiamo acquistati oltre 65 milioni sul mercato – spiega il Presidente Andrea Levorato – ma circa un quinto, 15 milioni, è stato prodotto dai nostri impianti (4 i milioni di kWh immessi in rete). Il nostro obiettivo è continuare a ridurre la dipendenza dall’esterno, per diminuire i costi e l’impatto ambientale, agendo su due fronti: il contenimento dei consumi e l’autoproduzione di energia».

Etra produce nei propri impianti il 19,6% dell’energia che consuma, energia verde proveniente da fonti rinnovabili: l’84% da biogas (Bassano, Camposampiero, Campodarsego), l’11% dal fotovoltaico (Teolo e impianti comunali), il 5% da impianti idroelettrici (Carmignano, Nove, Romano d’Ezzelino).

«Stiamo attuando progetti che permettono di recuperare energia pulita dalla pressione in eccesso nella rete acquedottistica e fognaria – spiega Levorato – in particolare dalla sorgente Fontanazzi di Cismon del Grappa e nella centralina Carlessi di Romano d’Ezzelino, che garantisce una produzione media annua di 400 mila kWh, quantità sufficiente a coprire il fabbisogno energetico di 150 famiglie di 4 persone. Inoltre, è in atto il monitoraggio della portata su un tratto di condotta fognaria, a valle della quale si sta lavorando per installare una turbina della potenza stimata di circa 50 kW».

Per quanto riguarda i carburanti, la parte del leone la fa il gasolio, con 1,9 milioni di litri bruciati principalmente dagli automezzi, inclusi quelli per la raccolta rifiuti, ma anche dai macchinari degli impianti. «La maggior parte dei consumi di carburante è legata alle attività di raccolta rifiuti – continua Levorato – comprese le spazzatrici stradali e l’attrezzatura per la compattazione dei rifiuti, installata sui veicoli per ottimizzare il rendimento e ridurre il numero di mezzi circolanti. Per diminuire i consumi di carburante, Etra ha programmato investimenti per il rinnovo del parco mezzi utilizzato per la raccolta dei rifiuti e lo spazzamento, con mezzi più nuovi ed efficienti, Euro 5 ed Euro 6».

Il futuro però è legato all’innovazione: è in corso un progetto che prevede l’upgrading del biogas prodotto nel trattamento dei rifiuti a biometano, che potrà essere utilizzato per l’autotrazione a seguito di ulteriori post-trattamenti, attualmente in fase di definizione normativa.

«Stiamo valutando di realizzare nei prossimi anni un impianto di upgrading che ci permetterà di produrre il biometano necessario a alimentare tutti i mezzi aziendali e i mezzi per la raccolta, ottenendo così – conclude Levorato – un parco mezzi davvero ecologico».