“Oggi Etra è una società florida, solida, e che vive un momento di grande stabilità economica. È una società che ha cambiato completamente volto rispetto a quando sono entrato in carica come presidente del Consiglio di gestione nel 2015”. Esordisce così Andrea Levorato, nella conferenza stampa di oggi a Cittadella, stilando un bilancio del proprio mandato personale.

Levorato lascia soprattutto parlare i numeri: numeri che dimostrano come Etra, nata nel 2006, sia cresciuta in modo esponenziale negli ultimi anni.

A partire dal capitale sociale, che, grazie all’operazione di fusione per incorporazione delle aziende patrimoniali, è cresciuto da 33 (dato 2014) a 64 milioni, e dal Patrimonio Netto, che è salito da 53 a 191 milioni.

I ricavi sono sostanzialmente stabili, mentre il margine operativo lordo è cresciuto da 35 ad oltre 43 milioni di euro.

Anche gli Utili, cresciuti in misura sensibilmente maggiore rispetto al passato, hanno raggiunto quote molto elevate, da due anni a questa parte, intorno agli 8 milioni.  Questo è avvenuto a fronte di tariffe sostanzialmente stabili nel servizio idrico, e addirittura ridotte nel servizio rifiuti, dove nel 2016 è stata applicata una riduzione del 3,5%, e ancora nel 2017 grazie ad un kit di premialità, per i comuni più virtuosi, c’è stata una possibile riduzione fino ad un’ulteriore 2%.

Altro capitolo: l’indebitamento. La posizione finanziaria netta nel 2014 era oltre gli 84 milioni di euro, è scesa drasticamente in questi anni, fino agli attuali 58 mln. “Per tradurlo: la Società è meno indebitata, meno esposta e quindi molto più salda sulle sue radici. Infatti l’Indice di Solidità Finanziaria (PFN/MOL) è oggi pari a 1,34, un risultato eccezionale, così come l’Indice di solidità patrimoniale (PFN/Patrimonio Netto), 0,30 (tenendo conto che la media generale delle aziende del Nordest è di 4,48). Sulla base dei report dei principali istituti di credito, Etra è tra le 10 migliori aziende del Veneto” commenta Levorato.

“Gli investimenti -continua- si sono stabilizzati ad un livello di eccellenza, basti pensare che Etra investe 50 euro per abitante nelle infrastrutture idriche, a fronte dei 37 euro a livello nazionale: ben il 40% in più. Ma battiamo perfino la Spagna che ha una media di soli 39 euro per abitante”.  E gli investimenti 2017, insieme ad un valore aggiunto di 76,5 milioni, si traducono in 111 milioni che si riversano sul territorio.

Tutti questi numeri raccontano un’azienda che non teme di confrontarsi con le analoghe realtà europee. Le competenze professionali di chi vi lavora l’hanno portata ad essere partner di diversi progetti comunitari e queste esperienze si stanno moltiplicando di anno in anno. Solo per i progetti in corso, il budget generale ricevuto dai vari fondi europei supera i 3 milioni di euro.  Nel panorama europeo, fare rete con centri di ricerca, con realtà analoghe alla propria e con categorie produttive, è fondamentale. Tra tutti, spicca il grande progetto delle aree forestali di infiltrazione per la ricarica delle falde, coordinato da Etifor, che è uno spin-off dell’Università di Padova, progetto che investe l’alta padovana, dove Etra, in collaborazione con Veneto Acque, gestirà 8 nuovi pozzi.

“Aggiungiamo che l’Europa è comunque il nostro faro per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti, ormai da anni: i sistemi adottati da Etra in oltre due terzi dei Comuni gestiti, si basano sul principio europeo chi inquina paga. Stiamo diffondendo la tariffa a corrispettivo, che risulta essere non solo quella più equa e giusta, ma anche la più conveniente”.

Un quadro generale in cui la parola d’ordine è sicurezza: “L’acqua di Etra è buona e sicura” ribadisce Levorato. Lo dimostrano le 43.000 analisi svolte nel 2017, un’enorme mole di verifiche che fa parte del Piano di sicurezza acquedotto.

Questo articolato sistema prevede l’attuazione di diversi controlli in ogni fase del processo produttivo: attingimento, potabilizzazione, accumulo, distribuzione.

Tra i numerosi parametri monitorati, già dalla fine del 2013 sono compresi anche quelli relativi ai PFAS (PFOA, PFOS e altri), composti chimici, di cui sono state rilevate alte concentrazioni in alcune aree del territorio regionale. Le analisi effettuate da Etra per i PFAS hanno sempre evidenziato la conformità dell’acqua erogata ai valori di riferimento fissati dalla Regione. La contaminazione da Pfas rilevata in parte del Veneto ha interessato un’area lontana dai punti di captazione utilizzati da Etra per l’acquedotto, ma, considerata la crescente attenzione su questo tema, l’azienda ha inserito la verifica annuale delle fonti utilizzate per l’acquedotto nel proprio piano controlli.

“Infine io credo che Etra, come ogni grande azienda che si rispetti, sia fatta dalle persone. Per questo ci gratificano molto i risultati della nostra più recente indagine di customer satisfction, che hanno attribuito un voto di 79/100 al Servizio Idrico e 77/100 a quello per i Rifiuti. Aggiungiamo i dati eccellenti del sondaggio effettuato per noi da Quorum in occasione degli Stati Generali di febbraio, col riconoscimento di Etra come un vero e proprio landmark, un simbolo del nostro territorio. Il numero dei dipendenti di questa società è di circa 800 persone: a ognuno di loro, donne e uomini, va un sincero ringraziamento per il loro impegno, perché è proprio grazie alla loro serietà e professionalità quotidiana, nei rispettivi settori, che Etra si consolida e continua a crescere”.

Per ogni dipendente lo scorso anno sono state erogate 18 ore di formazione, il 52% delle quali in tema di sicurezza.  “Ma dati estremamente importanti -ci tiene a sottolineare Levorato-  sono quelli relativi agli infortuni: 42 rispetto ai 44 dell’anno precedente, ma con un monte ore di assenza per infortunio sceso quasi di un quarto, da 1766 a 1260”.