È stato inaugurato oggi alla Centrale di Oliero il nuovo serbatoio che completa la capacità di accumulo della Centrale Idrica più importante di Etra. L’intervento comprende anche il collegamento tra l’adduttrice del Grappa e l’adduzione dalla Sorgente di Oliero, nell’ottica di integrazione ed ottimizzazione del servizio idrico. Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti Sindaci dei Comuni Soci, la dirigenza e i tecnici di Etra.
L’intervento, previsto dal Piano d’Ambito del Consiglio di Bacino Brenta, è stato realizzato da Etra. «L’opera – ha spiegato il Presidente del Consiglio di Gestione di Etra, Andrea Levorato – migliora nettamente l’affidabilità complessiva del sistema, con benefici negli stati di emergenza per un bacino di 30.000 persone, inserendo la centrale nella rete acquedottistica dell’Alto Vicentino. L’investimento è di 1,5 milioni di euro interamente a carico di Etra».

Il sistema Acquedotto “del Grappa”
Il sistema acquedottistico intercomunale denominato “del Grappa” è costituito da una condotta adduttrice principale, disposta lungo il tracciato della S.P. “Campesana” alimentata dalla sorgente “Fontanazzi” a Cismon, ad una quota di circa 246 m.
L’acqua prelevata viene distribuita lungo il percorso ai comuni della media e bassa Valle del Brenta (Cismon del Grappa, Valstagna, San Nazario e Campolongo sul Brenta). In località Campese nel Comune di Bassano del Grappa l’adduttrice si divide in due diramazioni, una in destra Brenta che va ad alimentare una parte della rete di distribuzione della città di Bassano ed una parte di quella del comune di Rosà ed una diramazione in sinistra Brenta, che fa capo al serbatoio di estremità di via Carlessi a Romano d’Ezzelino, che alimenta le reti di distribuzione di una parte del comune di Bassano e dei comuni di Romano d’Ezzelino, Cassola e Rossano Veneto.
Le portate immesse in rete dal sistema acquedottistico “del Grappa” variano nell’arco dell’anno e da una stagione all’altra, con valori massimi dell’ordine di 300-350 l/s (periodo di morbida della sorgente) e minimi di 200-250 l/s nei periodi di massima contrazione della producibilità della sorgente (fine estate e periodi invernali). Il fabbisogno idropotabile (valore medio annuo) dei Comuni alimentati dal sistema si stima in 250 l/s circa, con un massimo (valore medio giornaliero) di circa 380 l/s del mese di massimo consumo.
«A fronte di tali dati è evidente la necessità di trovare fonti di approvvigionamento che possano integrare i prelievi dalla sorgente Fontanazzi nei periodi di massimo consumo e di ridotta producibilità della stessa, nell’ottica di un sistema acquedottistico “integrato”, che diversifichi le fonti di approvvigionamento – commenta Levorato – Questo vale in particolare per quelle parti del territorio caratterizzate da quote altimetriche relativamente elevate e per le quali risulti antieconomico l’approvvigionamento attraverso gli esistenti pozzi di pianura. In particolare si fa riferimento alla fascia dei Comuni pedemontani, Marostica, Pianezze e Molvena, e alla fascia dei Comuni posti immediatamente a sud, Mason, Nove, Cartigliano, Schiavon, Pozzoleone e Camazzole di Carmignano di Brenta».

La Centrale di Oliero
La Centrale di Oliero (la cui costruzione risale ai primi anni ‘70) serve tutte le utenze dei Comuni dell’Altopiano, nel caso in cui le sorgenti in quota non riescano a far fronte alla richiesta di acqua.

È composta dalla presa, sita nel laghetto della grotta di Oliero, da un sistema di filtrazione, da due serbatoi di accumulo e dalla centrale vera e propria. Il primo dei serbatoi era stato costruito di recente, mentre il secondo risaliva al 1972 ed era fatiscente ed inadeguato, tanto da rendere necessaria la sua completa demolizione e ricostruzione.
I serbatoi sono riempiti con l’acqua proveniente dalla Sorgente di Oliero che, filtrata e potabilizzata, è sollevata all’Altopiano dei sette Comuni, attraverso un impianto di rilancio che copre un dislivello di circa 1000 metri.

L’opera realizzata
Il nuovo manufatto per il contenimento dell’acqua potabile sostituisce il serbatoio abbattuto. Ha un’ampiezza di 20×16 metri e una capacità utile di 1400 metri cubi. Distribuito su due livelli, secondo una sezione a L, permette di mettere a disposizione i volumi idrici sia al sistema della centrale di Oliero, sia, nei periodi in cui non è necessario il sollevamento verso l’Altopiano, al sistema idrico del Grappa a servizio dell’area bassanese. A servizio della vasca sono stati realizzati una camera per l’alloggio delle elettropompe di sollevamento verso Bassano, un locale Quadri Elettrici, un’anticamera per l’accesso alla vasca, che avviene attraverso una porta stagna.
Alimentazione, ventilazione e pareti sono costruite tutte in modo da impedire l’ingresso d’acqua dall’esterno ed evitare qualsiasi tipo di contaminazione. È, inoltre, evitata l’esposizione permanente dell’acqua alla luce diurna.
Sono stati realizzati anche nuovi muri di contenimento e recinzioni per l’intera area dei serbatoi.
Particolare cura è stata posta nella progettazione ed esecuzione dell’involucro esterno, in grado di trattenere il rumore delle pompe accese.
Grande attenzione è stata posta agli aspetti paesaggistici, al pregio della zona fluviale (si trova su un terrazzo detritico posto proprio alla confluenza tra il torrente Oliero ed il fiume Brenta), e anche ai suoi elementi storico-architettonici: su richiesta del Comune di Valstagna è stato preservato l’antico muretto a secco (che costeggia la stradina di accesso al serbatoio), di pregevole fattura, tipico delle costruzioni del posto e realizzato con pietre del luogo. Le finiture delle pareti sono state  realizzate in sasso, richiamando gli schemi storici del luogo con inserti in acciaio cor-ten, allo scopo di attenuare l’impatto della costruzione piuttosto imponente.