Giovedì 22 dicembre alle ore 10.30 nella sede di Confservizi Veneto (Padova Via della Croce Rossa 62) il Direttore Nicola Mazzonetto con il presidente della commissione Ambiente Andrea Miglioranzi, del Vice Presidente dell’Associazione, Cesare Pillon e di Lucia Anna Magrì ed Antonio Salvati dell’Inail Veneto presentano il Vademecum sulla sicurezza ed i rischi derivanti dalla raccolta differenziata dei rifiuti e del porta a porta nel Veneto.
Confservizi Veneto nel 2016 ha sviluppato un progetto per Inail Veneto orientato alla riduzione del rischio nei luoghi di lavoro, in particolare alla misurazione della percezione del rischio da parte degli operatori coinvolti nella raccolta differenziata dei rifiuti ed il porta a porta, ed all’analisi delle soluzioni organizzative messe in atto dalle maggiori aziende regionali per una sua riduzione.
Un progetto ampio durato un anno, sviluppato in collaborazione con responsabili del personale, RSPP, RLS, preposti, medici del lavoro ed i maggiori operatori addetti alla raccolta.
Obiettivo della ricerca mettere in rete soluzioni, percezioni, idee e buone pratiche tra le più importanti aziende Venete del settore: ACEGASAPSAMGA, AIM, ALTO VICENTINO AMBIENTE, AMIA, CONTARINA, ETRA, VERITAS.
I numeri della ricerca, 7 aziende coinvolte per 500 comuni serviti, 7 RSPP, 10 RLS e medici del lavoro, 20 preposti e responsabili d’area, 180 operatori della raccolta.
Aree oggetto della ricerca: aree rurali, paesi, periferie cittadine, centri città, pianura, collina, montagna e laguna.
Confservizi Veneto, con il supporto dello studio di psicologia del lavoro di Treviso del dott. Loris Dal Poz e la collaborazione della psicologa Giorgia Fanton, ha realizzato molteplici azioni:
analisi dei dati su infortuni e malattie professionali del biennio precedente
interviste aperte a RSPP, RLS, preposti e medici competenti per definire lo stato dell’arte, ossia quali modalità di raccolta e di organizzazione della stessa siano applicate nelle diverse zone del territorio veneto dalle varie aziende coinvolte, con particolare attenzione alle soluzioni migliorative implementate nel tempo da ognuna di esse, oltre a quelle legate a mezzi, strumenti di lavoro e DPI
somministrazione di questionari sviluppati appositamente, per misurare la percezione del rischio da parte dei 180 operatori campionati tra le diverse aziende, ed individuare eventuali correlazioni con gli effettivi rischi per la salute.
realizzazione di un focus-group di approfondimento con un campione di 7 operatori per azienda, volto ad approfondire il loro punto di vista e le loro proposte sull’argomento
creazione di un Vademecum che dai dati raccolti ne fa un’analisi qualitativa e statistica ed in particolare evidenzia quali best-practices siano già utilizzate o utilizzabili per una corretta diminuzione dei rischi per la salute connessi alla raccolta porta a porta.
A partire dal 17 novembre e fino a metà dicembre 7 incontri formativi in 7 aule differenti dislocate nelle diverse provincie coinvolte, avranno l’obiettivo di creare uno scambio di informazioni e idee tra le figure coinvolte delle diverse aziende, che saranno raccolte ed implementate nel Vademecum definitivo e che verrà pubblicato a livello regionale.
I Risultati provvisori di questa ricerca pongono l’accento su vari aspetti interessanti:
laddove vi sia una medesima modalità di raccolta tra i diversi comuni serviti dall’azienda, intesa come medesima tipologia di bidoni utilizzati e differenziata applicata, l’opinione degli operatori in relazione alle condizioni lavorative risulta più positiva – sembrano in tal senso vissute negativamente le realtà ove ogni comune richieda una raccolta svolta in modo differente
importantissimo il ruolo dei preposti e della loro capacità di stabilire una comunicazione aperta e stimolante con gli operatori
ove vi sia stato un coinvolgimento dell’addetto alla raccolta nella scelta di mezzi e strumentazione di lavoro aumenta il senso di appartenenza all’azienda e la condivisione degli obiettivi della stessa
il mezzo in dotazione preferibilmente lo si vorrebbe sotto la propria responsabilità, utilizzando dunque sempre il medesimo potendone così garantire in prima persona il controllo della corretta manutenzione e condizione
i cittadini ed il rapporto con gli stessi risulta generalmente positivo, anche se non mancano le difficoltà in particolare all’interno dei centri storici, ove anche il turismo aumenta le variabili da gestire
la strada viene vissuta come un ambiente rischioso, e più volte è stato segnalato il timore di essere travolti da guidatori al telefono nonostante gli innumerevoli segnalatori luminosi e acustici utilizzati.
Numerosi altri gli elementi che nei prossimi giorni verranno analizzati negli incontri tra i vari responsabili delle “7 sorelle” della raccolta rifiuti in Veneto, e sicuramente molte saranno le considerazioni anche di tipo politico da farsi: sembra infatti dalla ricerca che l’incapacità da parte di molte amministrazioni locali di seguire una linea comune nell’organizzazione del servizio, aumentando sensibilmente le difficoltà per chi la raccolta deve organizzarla e svolgerla.