L’Assemblea dei Sindaci ha approvato oggi il primo bilancio di Acquevenete, gestore del servizio idrico integrato per 108 Comuni delle province di Padova, Rovigo, Vicenza, Venezia e Verona dal 1° dicembre 2017. Il bilancio 2017 vede un risultato positivo prima delle imposte di 6.552.335 euro, un utile netto di 2.935.487 euro e un valore della produzione di 89.811.036 euro. Ammontano a 19.882.044 euro gli investimenti in nuove opere da parte di Acquevenete per l’anno 2017.

«Il bilancio approvato oggi mette nero su bianco lo stato di salute della società e i risultati raggiunti grazie alla fusione tra CVS e Polesine Acque» dichiara il Presidente, Piergiorgio Cortelazzo. «Acquevenete si è dimostrata una scommessa vincente: tutti gli indicatori economici e finanziari ora attestano i primi miglioramenti ottenuti, rispetto ai precedenti gestori idrici. Queste performance ci consentono di affrontare le sfide della fusione. E la prima si è già concretizzata con la riduzione tariffaria, già deliberata nei giorni scorsi dai Sindaci dell’ATO Polesine: proprio grazie a questo sano ed efficiente bilancio si è potuta realizzare la promessa di un contenimento delle bollette, che i Sindaci avevano legato all’approvazione del progetto di fusione tra i due gestori. In totale si tratta di circa 9,6 milioni di euro a cui Acquevenete ha rinunciato, per lasciare questo importo nelle tasche dei propri utenti. Un taglio delle bollette già per l’anno 2018 nella misura del -2%, con la previsione di mantenere la tariffa invariata anche per l’anno 2019. Era uno degli impegni previsti dal progetto di fusione, che ora possiamo dire di aver realizzato».

Sono proprio i numeri del bilancio a confermare l’impegno di Acquevenete per gli investimenti, ovvero le nuove opere necessarie per migliorare il servizio offerto agli utenti, ridurre le perdite e alzare gli standard di tutela ambientale. Dei quasi 20 milioni di euro per nuove opere, 12.360.431 euro sono stati nel 2017 gli investimenti nel territorio dell’ATO Bacchiglione, 7.521.613 per l’ATO Polesine. Tra le voci di spesa, a farla da padrone è il comparto acquedotto, ovvero le estensioni della rete e la realizzazione di nuove condotte per sostituire le vecchie tubazioni, con 8.420.714 euro investiti; segue la fognatura, altro importante settore di investimento per 5.492.026 euro, mentre nel campo della depurazione il totale investito nell’anno ammonta a 4.502.661 euro.

Acquevenete quindi ha investito nel 2017 una media 39 euro per abitante, contro la media italiana di 27 euro (dato Blue Book 2017) e quella del Nord Italia pari a 28 euro. Risultati tanto più significativi se si considera la bassa densità abitativa che caratterizza il territorio di Acquevenete: un’area gestita molto ampia, con notevole estensione delle condotte (oltre 10.000 chilometri) ma popolazione ridotta, in assenza di città di grandi dimensioni o di importanti poli industriali. Come evidenziano i dati di questa tabella di confronto, i consumi di Acquevenete sono al di sotto della media nazionale addirittura del 45%.

   Volumi fatturati

(mc/ab. servito)

 Volumi fatturati

(mc/utente)

 Volumi fatturati

(mc/Km di rete)

 Media Nord Italia (*) 85 289 10.801
 Media Italia (*) 77 271 10.621
 acquevenete 71 158 4.933

(* dati Blue Book 2017)

La spinta sugli investimenti sarà ulteriormente rafforzata nel primo anno di gestione insieme di Acquevenete: infatti il budget 2018 prevede un totale di 29 milioni di euro per nuove opere, per migliorare il servizio offerto agli utenti e la tutela dell’ambiente.

Sempre oggi è stato presentato agli azionisti anche il primo bilancio di sostenibilità di Acquevenete: si tratta per la precisione di una “Dichiarazione individuale non finanziaria ai sensi del d.lgs. n. 254/2016”, sottoposta a revisione dalla stessa società che si è occupata della revisione del bilancio. Uno strumento per rendere conto ai soci, alla comunità e tutti gli stakeholder dell’operato di Acquevenete. Tra i dati che ne emergono, quello relativo al valore economico distribuito da Acquevenete: ben 64 milioni di euro. Buono il livello di formazione ai dipendenti: sono 3.854 le ore di formazione erogate. Migliora anche il dato relativo agli infortuni sul lavoro, con un -35% (solo 4 eventi nel 2017).